Nell’ambito dell’internazionalizzazione di impresa e della fiscalità internazionale, viene definita “white list” la lista degli Stati con i quali risulta attuabile lo scambio di informazioni ai sensi delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni sul reddito in vigore con la Repubblica italiana. La lista degli Stati viene aggiornata periodicamente dal Ministero delle Finanze e permette di avere una garanzia per l’imprenditore rispetto alla possibilità di operare in sicurezza.
L’elenco degli Stati originariamente contenuto nella normativa del ’96 e più volte modificata nel tempo viene sostituita interamente con l’ultima pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale avvenuta il 9 Agosto ultimo scorso. L’attuale white list riporta oltre 120 paesi rispetto ai 70 riferiti alla precedente pubblicazione (fra questi Svizzera, Liechtenstein, San Marino e Hong Kong). La normativa prevede che qualora un Paese inserito nella lista violasse l’obbligo di cooperazione e non assicuri l’adeguatezza dello scambio di informazioni, venga immediatamente tolto dalla lista attraverso un nuovo decreto. Per i residenti dei paesi inclusi nella “white list” sarà possibile investire in obbligazioni pubbliche e private emesse in Italia senza essere soggetti all’imposta sostitutiva sugli interessi prevista dal decreto 239/1996. Per quanto riguarda i vantaggi delle imprese italiane, più che ai piccoli risparmiatori, si pensi ai fondi sovrani dell’Arabia Saudita, del Qatar o alle banche Svizzere che da ora in avanti potranno investire non solo nei titoli di debito pubblico ma anche in obbligazioni emesse da primarie imprese private italiane (banche o società non finanziarie) oltre che a partecipare a fondi comuni o Sicaf di diritto italiano, operazioni di prestito titoli o pronti contro termine in totale esenzione di ritenute.
15-09-2016
LA REDAZIONE DI AVED
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